martedì 9 gennaio 2018

 
Estasi culinaria
 
Mangiare, e specialmente assaporare e degustare, è una forma di voluttà rinnovata ogni giorno in grado di influire sulla nostra felicità.
Toccare un cibo, guardarlo, annusarlo, assaporarlo, masticarlo e condividerlo attraverso la conversazione costituisce un'esperienza plurisensoriale capace di far emergere ricordi, di scatenare fantasie, di suscitare emozioni.
Il gusto non si esaurisce in una necessità fisiologica ma è imbevuto di piacere, piacere legato al soddisfacimento del desiderio di cibo e alle sensazioni di benessere procurate dagli aromi e dai sapori degli alimenti che impressionano il nostro palato.
Solo l'uomo ha trasformato una necessità fisiologica, cioè il bisogno di cibo, in desiderio, in "quell'appetito di lusso", come lo definisce Barthes, e in quell'arte di nutrirsi (culinaria) che incarna il piacere di gustare e di apprezzare un piatto sapientemente costruito e di condividerlo nella convivialità mediante la parola.
Uno dei più grandi godimenti della tavola sta proprio nel mangiare e al contempo nel discutere  di ciò che si mangia, nel commentare un piatto, nel piacere di apprezzarlo e prima ancora nel piacere di concepirlo e di realizzarlo.
Un piacere del corpo e dello spirito.
(Rivista multimediale Taccuini Storici, di Alex Revelli Sorini) 
 
Spesso le emozioni evocate dal gustare un cibo sono talmente sublimi ed elevate da poter essere paragonate al rapimento e all'estasi suscitate dall'ascolto di alcune celebri note musicali quali "Canon in D" di Pachelbel's o la "Traviata"di Verdi.
 
Il cibo inoltre ha il potere di sedurre le persone, di stregarle...di renderle felici.
Il cuoco entra nelle persone attraverso i sensi. La sua intelligenza creativa si trasforma in strumento per dispensare piacere. E dare piacere agli altri ti realizza: quando il deliziare che inizialmente volevi trasmettere ti torna indietro tu stesso sei felice.
Infine l'atto del mangiare rappresenta di per sé una situazione afrodisiaca: mangiare bene e con piacere è ritenuto un atto liberatorio, rilassa e coccola. Svincola dalle sovrastrutture repressive e dalla pesantezza della quotidianità.(Mauro Uliassi)
 
 
 

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